Francesco ha partecipato al JobTrainer Dolomiti e oggi è Startupper di Outlet 100’one…
A 23 anni ho ideato ed aperto un negozio d’abbigliamento per giovani secondo una formula innovativa. Si tratta dell’ Outlet di un negozio di streetwear e attrezzatura legata al mondo del freeride e freestyle. Conoscevo da tempo i titolari e ho proposto loro un progetto di “raccolta” delle rimanenze, per quanto riguarda soprattutto l’abbigliamento delle stagioni precedenti, in un unico negozio, l’Outlet appunto.
Ho impostato questo progetto lasciando che ci fosse comunque dello spazio per dare un impronta personale al negozio. Per cercare di far nascere un Outlet che s’inserisse bene nel contesto e nella filosofia dei negozi “principali”, ma che potesse anche proporre qualcosa di nuovo, nella logica di integrare e diversificare un minimo, dove possibile, la proposta dal punto di vista commerciale.
Oltre al lavoro di organizzazione ed esposizione della merce mi sono quindi mosso per introdurre qualche marchio nuovo e per sviluppare delle collaborazioni con nuove realtà. Queste collaborazioni, come ovviamente quella con il “negozio madre”, nella maggior parte dei casi si sono rivelate opportunità di crescita reciproca. Come ho imparato al JobTrainer nelle sessioni di teambuilding outdoor, lavorare insieme agli altri avendo degli obiettivi comuni favorisce lo sviluppo di ogni singolo progetto nella sua identità senza che mai però si perda la dimensione della condivisione, che credo sia la priorità per un’attività commerciale.
Prima di imbattermi nel JobTrainer, dopo qualche tentativo poco convinto di trovare un indirizzo universitario che facesse per me, avevo deciso di cercare un lavoro. Un impiego qualsiasi, se mai fossi riuscito a trovarlo, con il solo diploma di liceo in mano.
Volevo semplicemente cominciare a pensare alla mia indipendenza economica. Non avevo sogni nel cassetto e non avevo idea di che cosa mi sarebbe piaciuto fare. Ero convinto di non avere interessi e attitudini particolari che fossero spendibili dal punto di vista lavorativo, quindi ero pronto a mettermi in gioco in qualsiasi situazione mi fosse capitata.
Da qualche anno avevo cominciato a fare diverse esperienze lavorative stagionali, a mettere il naso nel mondo del lavoro. Ho cominciato a dover collaborare con altre persone, a dover instaurare rapporti umani con i colleghi, che poi potessero essere la base per il rapporto lavorativo. Sono stato molto fortunato per quanto riguarda la disponibilità delle persone con cui ho lavorato e credo questo sia stato fondamentale per me.
Fra una consegna di curricula e l’altra, i miei genitori mi hanno spinto a partecipare al JobTrainer, per fermarmi un attimo e cercare di ragionare sulla mia situazione. Non ero convintissimo di voler partecipare ma alla fine ho ascoltato il loro consiglio e dopo i tre intensi giorni di attività sono giunto alla conclusione che una volta ogni tanto hanno ragione anche loro.
Non credo di esagerare dicendo che in quei tre giorni tramite lavori e riflessioni di gruppo siamo stati guidati alla scoperta e alla valorizzazione di noi stessi e delle nostre capacità. Ci è stata data la scossa giusta per riscoprire un po’ di coraggio, il coraggio di rischiare di ascoltarci e agire, ponderatamente, di conseguenza.
In quei tre giorni ci hanno aiutato ad “accendere la luce”. Sono uscito dal JobTrainer con l’idea del progetto negozio in testa. Ho capito che sarebbe stato il momento perfetto per provare a costruire un impiego sulla base dei miei interessi e della mia propensione a rapportarmi e relazionarmi con le persone. Mi sono reso conto di essere nella situazione giusta per poterci provare.
Fondamentalmente sono solo nella gestione della mia piccola impresa ma ho la fortuna di avere il supporto della mia famiglia, il sostegno delle persone impegnate nella gestione del negozio principale e un gruppo di amici pronti ad aiutarmi in qualsiasi situazione. Mi piace molto che il negozio sia anche diventato luogo nel quale ci si trova a far due chiacchiere o semplicemente si passa per un saluto, personalmente tengo molto a questo.
Pensando al mio percorso non ho grossi rimpianti, sono soddisfatto delle scelte fatte dal punto di vista dello studio prima e lavorativo poi. Forse con un po’ più di lungimiranza durante gli anni delle superiori avrei poi avuto la preparazione per tentare l’ingresso in facoltà con una selezione più impegnativa e sarei forse stato pronto a fare una scelta, ma credo che le mie energie per quanto riguarda lo studio fossero poche e pressochè esaurite. Le esperienze lavorative fatte di contro mi hanno aiutato molto e sono state determinanti per quella che è la mia situazione attuale.
Sono molto contento del lavoro che sto facendo, mi piace molto e mi mette costantemente alla prova, evidenziando senza pietà le mie mancanze e costringendomi a migliorare. E’ esattamente come nei momenti di debriefing e feedback che ci davamo dopo ogni sessione al JobTrainer.
Sono ancora in piena fase di sviluppo e crescita, non credo esista un punto d’arrivo in queste situazioni. Per ora sono soddisfatto, ci sono comunque buoni margini di miglioramento.
Credo che per il mio futuro, per raggiungere gli obiettivi che mi sono posto, sia comunque fondamentale lavorare sulla mia capacità di adattamento a cambiamenti e situazioni di qualsiasi genere. Ho ancora molto da fare per sviluppare questa caratteristica: mi rendo conto di aver la gran brutta abitudine di essere sempre alla ricerca di un equilibrio. Una cosa alla volta, ci lavoreremo.
Francesco Malena